La Marineria di Porto Garibaldi si presenta..
Sono pochi i chilometri che dividono la valle dal mare, Comacchio dalla marineria di Porto Garibaldi, uno dei centri pescherecci più importanti dell’alto Adriatico, che deve il suo nome al ricordo dello sbarco dell’Eroe dei due Mondi, Giuseppe Garibaldi, qui avvenuto il 3 agosto del 1849. Un fitto intrico di influenze e nazionalità, croce e delizia delle città che da sempre hanno visto molti padroni (dai Ravennati agli Estensi, dal Papato ai francesi di Napoleone, fino alla grande potenza austriaca, a metà ‘800) ha reso Porto Garibaldi singolare crogiuolo di culture e tradizioni, esaltandone il fascino e l’innata vocazione a cedere alle attrattive del mare, abbandonando la terra per spingersi al largo. Nel corso del XX Secolo si è assistito alla trasformazione della città in un centro peschereccio che unisce tradizione e un vasto patrimonio di conoscenze, e offre lo spettacolo di un porto brulicante di attività lavorative.
Il porto di ogni città di mare rappresenta il cuore pulsante della vita lavorativa, ma non solo. Infatti, il porto diventa un luogo di incontro e di confronto fra le persone. Così è anche per quello di Porto Garibaldi, uno dei porti pescherecci più importanti della regione, dove dalla mattina alla sera, d’estate e d’inverno, è possibile passeggiare ed immergersi in questo straordinario spettacolo fatto di uomini e di mare. Il porto peschereccio sorge in corrispondenza della parte terminale del Canale Pallotta, costruito dal governo pontificio nel XVIII secolo, sulla idrovia che collega Ferrara al mare. Il porto canale, protetto da due moli sporgenti in mare per circa 300 metri, ha una lunghezza di 1800 metri ed una larghezza massima di 40 metri. Sulla sinistra, a circa 1500 metri dall’entrata, vi è la Darsena Sud, che introduce ad una seconda, la Nuova Darsena, provvista di uno scalo di alaggio. Per i lavori di manutenzione ed i servizi di motopesca si possono contare 2 officine meccaniche, 2 magazzini forniture, 2 gru fisse ed una mobile di sollevamento.
Camminando lungo le banchine del porto si possono ammirare da vicino anche le imbarcazioni (una flotta di oltre 100 unità) pronte a salpare per un’intensa giornata di lavoro, oppure placidamente ormeggiate ancora cariche del pescato. Porto Garibaldi è da decenni una delle più importanti realtà regionali per la pesca del pesce azzurro, con una produzione ittica che si articola su diverse tipologie, dai piccoli pelagici ai demersali e mitili.
Le imbarcazioni dedite alla pesca volante sbarcano una parte significativa dell’intera quantità di alici e sardine pescate in Emilia-Romagna. La restante parte della flotta si ripartisce in due categorie: pesca a strascico e pesca con attrezzi da posta.
La giornata lavorativa dei pescatori è scandita da tutta una serie di attività che, all’occhio dello spettatore curioso, sono assolutamente uniche. Troppo spesso, infatti, si è abituati ad “immaginare” il pesce già cotto nel piatto, o quasi, senza sapere cosa avviene prima. Operazioni quotidiane, tramandate di generazioni in generazioni, realizzate con cura e con una ritualità che le rendono coinvolgenti per quanto semplici.
Partendo dall’ammirare l’alba sul mare, uno spettacolo sempre indimenticabile, passeggiando lungo le banchine del porto tra le ore 7 e le 9, è possibile assistere alla sbroccatura delle retine (raccolta dei pesci dalle reti) effettuata direttamente a bordo delle barche di rientro dal salpamento. Nel pomeriggio, intorno alle ore 14 – 14.30, durante l’intero corso dell’anno, avviene lo sbarco delle cassette di pesce dalle barche che effettuano la pesca volante. A seguire, direttamente sul posto, prende vita l’asta di vendita.
Negli stessi orari anche le barche che effettuano la pesca a strascico sbarcano il loro pescato sulla banchina del porto. In questo caso, però i pescatori provvedono alla sistemazione del carico su appositi carrettini di legno che poi spingono a mano fino al vicino mercato ittico. Qui, nell’area esterna, si effettua quello che i locali chiamano, in gergo, “tocco”: viene cioè definito l’ordine di presentazione e vendita del pescato dei diversi pescatori. Ha quindi luogo, all’interno, l’asta vera e propria.