La Marineria di Cattolica si presenta..
Ci sono località che già da un punto di vista puramente geografico sono particolarmente predisposte ad ospitare l’attività marinara. Cattolica è certamente fra queste: la sua posizione invidiabile – una naturale rientranza costiera tra le foci dei fiumi Tavollo e Conca – le ha permesso fin dall’antichità di
rappresentare un approdo favorevole, luogo ideale per il successivo sviluppo di una fiorente attività peschereccia. Attività sviluppatasi in parallelo a quella dell’ospitalità, data la posizione strategica del borgo, sorto durante l’epoca dell’Impero Romano lungo la via Flaminia, tra Rimini e Pesaro.
Ma se gli scambi del mercato ittico locale trovavano qui un centro fiorente fin dagli inizi del Settecento, è solo a metà dell’Ottocento che l’attività marinara di Cattolica si sviluppa in maniera decisiva: quando cioè il Comune di Rimini – restio, fino ad allora, a sviluppare un porto “concorrente” al proprio – dà il via libera alla costruzione delle strutture necessarie alla crescita definitiva della marineria di Cattolica.
Nel 1853 viene costruito il molo di levante, nove anni dopo quello di ponente: a partire da questo momento, l’attività peschereccia e cantieristica cresce progressivamente, a livelli mai raggiunti nel passato. Cattolica diviene uno dei principali centri di cantieristica navale dell’Adriatico, protagonista di fiorenti traffici marittimi che resero addirittura insufficienti le dimensioni del porto, poi ampliato nel 1934, con la costruzione dell’ampia darsena sulla sinistra del Tavollo, arricchita più recentemente (2005) da una nuova darsena per barche da diporto.
La flotta peschereccia cattolichina è rinomata per la pesca delle vongole o poveracce, da qui la grande festa ogni estate alla fine di luglio “la notte magica delle vongole”, per la pesca dei lumachini, delle canocchie, delle cozze (a 2 miglia dalla costa in acque di classe “A” c’è un grande vivaio), per la piccola pesca e per quella del pesce azzurro.
Ecco perché visitare la marineria significa apprezzare le suggestioni di una storia stratificatasi attraverso i secoli, che ha modificato la natura dei luoghi adattandoli alle esigenze degli uomini. Una storia di cui danno testimonianza sia i reperti dell’attività “industriale” (come il vecchio camino) sia le vestigia di un passato (come la Rocca Malatestiana) in cui vivere sul mare significava anche difendersi dagli attacchi dei pirati.